Arriva il corriere e ti consegna due scatoloni pieni di libri, tutte copie perfette di un romanzo scritto da te. Attendevi quel momento da tre lunghissimi anni, per cui te lo godi e ti tremano le mani mentre maneggi la scatola, prendi le forbici e vai per aprirla…
Sono alla mia quarta pubblicazione eppure ancora mi emoziona ricevere una copia del mio libro, fatto e finito. Nel caso di Pelle di Foca, poi, l’emozione è stata più intensa rispetto a quella provata per i romanzi precedenti.
Resto per ore con il mio libro in mano a fissarlo, coccolarlo… non mi sembra vero. Dopo averlo sognato per lungo tempo, finalmente è realtà.
Ci sono romanzi che nascono in modo semplice, si concludono altrettanto facilmente e trovano la via spianata per la pubblicazione. E poi ci sono romanzi che, al contrario, sono viaggi sofferti fin dall’inizio della stesura e continuano a esserlo anche dopo. Pelle di Foca rientra in quest’ultima categoria. Non ho mai scritto un romanzo così viscerale, provato sentimenti tanto contrastanti nei riguardi di una storia uscita dalla mia penna.

Fin da subito, quando lo iniziai tre anni fa, sentii che quel romanzo sarebbe stato diverso e avrebbe rappresentato per me qualcosa di importante e di differente dai precedenti, qualcosa che sarebbe andato dritto al centro di me stessa, cambiandomi per sempre. Non esagero nell’affermare che Pelle di Foca abbia rappresentato – e rappresenti ancora – un’iniziazione per me e, si sa, le iniziazioni non sono mai state facili e indolori.
Un’iniziazione che mi sta insegnando a credere fermamente in me stessa, nelle mie capacità e nella mia indipendenza, perché in fondo l’ho creato da sola in ogni sua parte: cover, illustrazioni, pubblicazione… tutto. E stringere in mano il frutto di anni di lavoro, quel romanzo che ha già cambiato la tua vita, anche quando era ancora solo tuo, è un’emozione che non può essere espressa a parole.

L’unica cosa che mi sento di aggiungere a ciò che ho già detto in questo articolo è che quando la volontà è forte, le difficoltà si superano. E per me ce ne sono state tante, ve lo assicuro. Spesso ci poniamo da soli dei limiti, quando potremmo facilmente scoprire che l’unico limite alla nostra realizzazione siamo noi, e nessun altro.
Credete sempre nei vostri progetti. Nutriteli, amateli. Non importa quanto ci vorrà per vederli concretizzarsi, ma accadrà, statene certi. A dirvelo è una che quasi non sperava più di vedere il suo romanzo stampato e rilegato… e invece guardate qui dove sono finita.

In bocca al lupo a tutti i sognatori, allora!
Mel